
Questo 8 marzo sarà ricordato come quello dedicato alle donne ucraine in fuga dalla guerra e dunque alla vicinanza a quelle tante donne costrette a lasciare la loro terra e, soprattutto, i loro affetti e tutte le loro cose per sfuggire ad un conflitto, le cui effettive ragioni restano ai giorni nostri incomprensibili.
E fra le storie che inevitabilmente si fanno largo tra dolore e distruzione, ce n’è una raccontata proprio in questi giorni al “Salesi”.
Sfuggita alla guerra il giorno in cui scoppiò, Larysa (nome di fantasia), percorsi alla guida della sua auto oltre 2.100 chilometri dal paese vicino a Kiev dove viveva con la famiglia, ha raggiunto Ancona, appoggiandosi ad una sua amica ucraina, impiegata nella nostra città.
Larysa ha affrontato in preda al terrore il lunghissimo viaggio con le sue due bambine rispettivamente di 3 anni e di 4 mesi. Appena ha potuto sistemarsi, ha chiesto aiuto per sottoporre la piccola bimba ad un’ecografia alle anche. Così, nel pomeriggio di sabato scorso, le nostre patronesse, Raffaella Betti e Cinzia Marchegiani, l’hanno aiutata ad affrontare l’iter per l’esame. Chissà quante altre storie di vita vissuta – scappando dalle bombe – racconterà questo conflitto! Nel frattempo, sperando che a vincere la guerra sia la pace, prosegue la nostra raccolta di fondi per aiutare la popolazione ucraina.